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Successione mortis causa e delazione vacante

Apertura della successione e delazione

Con la morte della persona fisica si apre la successione. Con l’apertura della successione si produce un effetto immediato chiamato delazione la quale consiste nell’attribuzione in capo al chiamato all’eredità del diritto di succedere, di far propria l’eredità, mediante atto di accettazione.

Non sempre l’apertura della successione implica la delazione immediata; vi sono casi infatti in cui la delazione resta sospesa nonostante l’apertura della successione: ad esempio se il testamento prevede una condizione sospensiva ovvero se la disposizione testamentaria è a favore del nascituro non concepito alla morte del de cuius.

Delazione vacante

La delazione si dice vacante in tutti i casi in cui “il chiamato non può o non vuole accettare”. Ciò si verifica per premorienza, incertezza sulla sua esistenza (scomparsa, morte presunta), indegnità, rinuncia all’eredità, prescrizione o decadenza dal diritto di accettare.

In tutti questi casi si pone ovviamente il problema di individuare la persona cui attribuire l’eredità vacante e a tal fine la legge prevede tre istituti che brevemente analizzeremo.

La rappresentazione

Designa il subingresso legale dei discendenti (c.d. rappresentanti) nello stesso diritto di successione dell’ascendente (rappresentato) che non può o non vuole succedere.

L’istituto presuppone requisiti soggettivi e oggettivi. Quanto ai primi, occorre che 1) il rappresentato sia figlio o fratello del defunto; 2) il rappresentante sia un discendente del rappresentato.

Quanto ai secondi occorre che l’ascendente non possa o non voglia accettare (= occorre cioè che la delazione dell’ascendente sia vacante). 

L’istituto de quo fa subentrare il rappresentante nel luogo e nel grado successorio di rappresentato e pertanto il rappresentante diviene successore diretto del defunto.

La sostituzione ordinaria 

E’ la designazione successiva del testatore per il caso in cui il primo designato non possa o non voglia accettare. In ragione del suo contenuto, predisposto dal testatore, la sostituzione ordinaria può essere: 1) subordinata ad eventi impeditivi della successione del primo designato; 2) plurima (sostituzione di più persone ad una soltanto); 3) consecutiva (disposta anche per il caso in cui il sostituto stesso non possa o non voglia accettare); 4) reciproca (disposta reciprocamente tra più designati in via principale).

Circa gli effetti della sostituzione ordinaria, la chiamata del sostituto è originaria ed autonoma ma alternativa alla prima designazione per cui la sostituzione ha effetto anche se prima delazione è nulla o annullata. Evidente la differenza con la rappresentazione in cui invece c’è un nesso di derivazione della posizione del rappresentante da quella del rappresentato.

L’accrescimento

Consiste nell’automatica inclusione della eredità vacante nella quota di altri coeredi (= cioè la quota di eredità di chi non può o non vuole accettare si aggiunge automaticamente alla quota di coloro che sono chiamati congiuntamente alla stessa eredità). 

L’istituto opera a tre condizioni: 1) che il chiamato non voglia o non possa accettare; 2) che la quota vacante sia libera (= non già devoluta per rappresentazione o sostituzione ordinaria); 3) che la chiamata sia congiuntiva tra coeredi. 

Rapporti tra gli istituti inerenti la delazione vacante

La sostituzione ordinaria prevale sulla rappresentazione e sull’accrescimento. L’accrescimento presuppone che la quota vacante sia libera (=non già assegnata mediante rappresentazione) il che implica che la rappresentazione prevale sull’accrescimento. 

E come avviene la delazione dell’eredità vacante in mancanza di rappresentazione, sostituzione ordinaria, accrescimento? La legge stabilisce che la delazione deve essere fatta secondo le regole della successione legittima e pertanto all’eredità saranno chiamati i congiunti di grado prossimo.